Burocrazia sempre più nemica del settore primario

Cia Grosseto

Vicino all’Agricoltore e al Cittadino

Burocrazia sempre più nemica del settore primario

20 Giugno 2022

Siamo agricoltori e non amministrativi, ma siamo costretti a rispondere ad una burocrazia sempre più soffocante che ci porta via tempo e denaro

Speculazioni senza freno, costi di produzione in continuo aumento, mancanza di una politica che si attivi con urgenza per realizzare invasi o laghetti artificiali tali da arginare i danni causati dai cambiamenti climatici. E’ evidente che la politica non ha compreso la gravità del momento e questo malgrado sia sempre più evidente che l’agricoltura è fondamentale per evitare una probabile carestia che non mancherà di farsi sentire anche nei paesi più evoluti.

“ Oltre a dover combattere quotidianamente con i problemi atavici che attanagliano il settore, il mondo agricolo si trova oggi più che mai schiacciato da un fardello burocratico, da un’infinità di tasse occulte e da adempimenti che, oltre ad intralciare il lavoro, sono una vera bastonata per l’imprenditore” 

La Confederazione grossetana torna dunque a denunciare come la burocrazia sia sempre più nemica del mondo agricolo: tempi lunghissimi per ottenere i compensi e gli indennizzi, interventi promessi ma mai avviati a causa di qualche ostacolo, adempimenti obbligatori spesso complicati che rubano tempo prezioso a chi dovrebbe invece preoccuparsi di fare una sana agricoltura e che  si trasformano in un salasso perchè, come spesso accade, richiedono l’aiuto di professionisti.

“Ora lo Stato ci chiede di fare anche le veci degli esattori – affermano da Cia Grosseto –.I nostri agriturismi, per esempio, sono obbligati a comunicare all’Agenzia delle Entrate non solo le presenze ma anche l’ammontare dell’imposta di soggiorno. Dati che il titolare ha già comunicato telematicamente al Comune di appartenenza al quale, per logica, spetterebbe dialogare con l’Ente superiore. Invece a fare questo viene incaricato lo stesso imprenditore agricolo. In questo cotesto fantozziano rientrano anche i contribuiti anti-Covid dati dallo Stato e che le stesse aziende devono “ri-comunicare” di aver ricevuto. Entrare nei vari portali non è compito sempre semplice, richiede tempo e qualche competenza; come Cia-Grosseto abbiamo cercato di andare incontro agli interessati mettendoci a disposizione nei modi possibili e accollandoci oneri, spese e garantendo personale qualificato. Altra vergona nazionale sono i bandi accessibili tramite il cosiddetto click day; un sistema sproporzionato tra risorse disponibili e reale numero delle richieste, che si esaurisce in un tempo brevissimo e che alla fine dipende quasi unicamente dalla potenza degli strumenti informatici utilizzati. Ovviamente chi non dispone di una banda larga adeguata sarà penalizzato. In sintesi uno strumento tutt’altro che democratico per poter accedere a qualche aiuto. Vale ricordare poi le tante tasse occulte e gli adempimenti come le concessioni governative che, con nomi diversi, sono delle imposte gravose. Come Cia Grosseto abbiamo più volte lanciato un grido di allarme alla politica la quale sembra poco incline a trovare delle soluzioni. La speranza – conclude la Confederazione maremmana – è che le Associazioni agricole tutte, possano mettersi attorno ad un tavolo per trovare modi e strumenti per evitare il tracollo finale che sarà inevitabile salvo un radicale cambio di rotta da parte di chi dovrebbe tutelarci”.


Manovre speculative e irincari rischiano di portare al collasso l’agricoltura

Cia Grosseto

Vicino all’Agricoltore e al Cittadino

Manovre speculative e irincari rischiano di portare al collasso l’agricoltura

15 Giugno 2022

Le manovre speculative in atto e i rincari rischiano di portare alla chiusura di molte aziende agricole. Dalla politica ci attendino attenzione ed interventi mirati

Le tensioni internazionali, la conseguente crisi alimentare e l’assenza della produzione ucraina di grano che serviva a sfamare circa 400 milioni di persone, hanno confermato, se mai ce ne fosse stato bisogno, il ruolo fondamentale dell’agricoltura e il fatto che il suo obiettivo principe é quello di garantire cibo sano ed equo per tutti. Questa realtà non sembra però aver spostato l’attenzione della politica che ancora manca di quella visione necessaria per consentire al settore primario di sopravvivere.

“Si susseguono slogan e frasi precostituire per dire quanto sia fondamentale un’agricoltura viva, sostenibile e produttiva ma nei fatti poco o nulla viene messo in atto per favorire la salvaguardia di questo settore che è appunto primario – afferma Cia Grosseto. Negli anni la politica, tutta, ha relegato questo comparto al ruolo di Cenerentola e, malgrado la piena emergenza internazionale, poco o nulla viene fatto. L’impennata dei costi delle materie prime, le difficoltà nel reperirle, l’aumento del gasolio agricolo ( +100% rispetto al 2021 ) stanno aprendo la strada al collasso definitivo. E’ oramai evidente che i prezzi delle materie prime sono spesso svincolati dall’offerta e dalla domanda reale e che una delle cause dei rincari risiede nella speculazione sulle materie prime agricole. Speculazioni che incidono pesantemente sui prezzi determinando un incremento artificiale dei prezzi.

La politica – continua Cia Grosseto – ha il dovere di intervenire e mettere un freno a questa realtà perché se le aziende non riusciranno a coprire i costi di produzione, che oramai sono insostenibili per ogni settore produttivo, non solo sarà impossibile seminare nella prossima stagione, ma molte aziende oggi in rosso, dovranno chiudere. E il risultato sarà una maggiore e più pesante dipendenza dai mercati esteri e dalle multinazionali. Il nostro settore, vale sempre ricordarlo perché troppo spesso viene sottaciuto – puntualizza Cia Grosseto – oltre a dover affrontare questa spirale generata dai speculatori senza scrupolo, deve fare i conti anche con altre criticità che sono conseguenza del malgoverno: la persistente siccità che sta mettendo a rischio le nostre produzione e per la quale abbiamo più volte chiesto programmazioni mirate senza tuttavia ricevere le necessarie risposte , il peso non più sopportabile della burocrazia, le tante tasse occulte, gli adempimenti che richiedono tempo, denaro e in molti casi un consulente per poterli espletare e il costo più che raddoppiato per la manutenzione e la ricambistica per i mezzi agricoli. Se questo difficile momento ha finalmente ricollocato l’agricoltura, intesa come produzione di cibo sano e sufficiente per sfamare il mondo oltre che come strumento di tutela della salubrità e della biodiversità, nel ruolo centrale che le appartiene all’interno di un quadro di sviluppo sostenibile, è fondamentale che la politica abbandoni i tentennamenti e si attivi con urgenza e metta in atto tutte quelle azioni e quei controlli per stroncare fenomeni speculativi, che agisca per dar corso a programmazioni a breve e a lungo termine con l’obiettivo di limitare i danni dovuti dai cambiamenti climatici e che passi a quella semplificazione burocratica più volte richiesta. In caso contrario – conclude Cia Grosseto – l’agricoltura italiana è destinata ad essere un malato terminale”


tf

DICHIARAZIONE Temporary Framework


Gentile associato,

ti informiamo che entro il giorno 30 Giugno 2022 (data poi prorogata), in quanto titolare di impresa, sei tenuto ad inviare all’agenzia delle entrate una dichiarazione telematica in cui indicare gli aiuti COVID-19 che hai ricevuto nel periodo di pandemia. Si tratta, ad esempio, di contributi a fondo perduto, crediti di imposta, garanzie pubbliche gratuite su finanziamenti, definizione agevolata avvisi bonari, riduzione canone RAI per attività ricettive, esenzione imposte e tributi (IMU, TARI, IRAP), ecc.

Il modello comprende la dichiarazione con cui si attesta di non aver ricevuto aiuti per somme complessivamente superiori ai limiti previsti dalle norme transitorie COVID (Temporary Framework).

Per il settore agricolo si parla di un massimale di euro 100.000,00 per il periodo da inizio pandemia al 27 gennaio 2021, innalzato dal 28 gennaio 2021 ad euro 225.000,00

!! ATTENZIONE !!

La Confederazione si rende disponibile GRATUITAMENTE a predisporre ed inviare la tua dichiarazione, ma a tale scopo occorre URGENTEMENTE il tuo incarico formale entro il 15/07/2022.

Dopo tale data le richieste pervenute saranno a pagamento.

Ti invitiamo quindi ad inviarci una mail all’indirizzo tf@cia.grosseto.it indicando i seguenti dati:

  1. DENOMINAZIONE E PARTITA IVA DELL’IMPRESA
  2. RIFERIMENTO AD EVENTUALI AIUTI COVID CHE HAI RICEVUTO SENZA PRESENTARE DOMANDA PRESSO I NOSTRI UFFICI e quindi a noi sconosciuti

NON SARA’ POSSIBILE FORNIRTI ASSISTENZA IN ASSENZA DELL’INCARICO


Successivamente sarai contattato per la firma della dichiarazione.

I soci CIA interessati dall’adempimento sono oltre 2500, pertanto, visti i tempi così stretti, ti preghiamo di seguire con celerità le indicazioni fornite evitando comunicazioni telefoniche che non potremo comunque considerare valide ai fini del conferimento dell’incarico.

Cordiali saluti.



BANDI CAMERALI : OPPORTUNITA’ PER LE IMPRESE – INFOGRAFIACIA

Cia Grosseto

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BANDI CAMERALI : OPPORTUNITA’ PER LE IMPRESE – INFOGRAFIACIA

25 Maggio 2022 




INCONTRO TEMATICO ON.LINE – Martedì 24 Maggio 2022 – Ore 9.00

Cia Grosseto

Vicino all’Agricoltore e al Cittadino

INCONTRO TEMATICO ON.LINE – Martedì 24 Maggio 2022 – Ore 9.00

18 Maggio 2022

PSR Regione Toscana Mis. 1.2

 

Ti informo che CIPA-AT Cia Grosseto e CIA Grosseto in collaborazione con la Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno organizzano un Incontro Tematico che ha come finalità la Valorizzazione dell’Impresa del Nostro Territorio.

Nel particolare sono attivi Contributi Camerali, ed in allegato trovi la Locandina dell’Incontro con il programma dell’iniziativa e un abstract dei Bandi Attivi.

 

Martedì 24 Maggio 2022 – 09.00-13.00

 

INCONTRO ONLINE – SU PIATTAFORMA ZOOM

Per partecipare all’iniziativa è necessario iscriversi a questo link:

https://form.jotform.com/221372107260343

 

Riceverete il Link di partecipazione all’Incontro On-Line nella risposta alla domanda di iscrizione

 

Evento Gratuito …… TI ASPETTO !!



Peste suina: a rischio il patrimoni zootecnico suino

Cia Grosseto

Vicino all’Agricoltore e al Cittadino

Peste suina: a rischio il patrimoni zootecnico suino

18 Maggio 2022

Peste suina: a rischio il patrimoni zootecnico suino. Serve attivare tutte quelle attività che possono contrastare la diffusione del virus

Perplessità in merito alle deboli misure di contrasto alla Peste Suina Africana adottate nel Lazio. Cia Grosseto infatti esprime preoccupazione per la possibile diffusione anche in Maremma della PSA, malattia che oggi ha colpito solo i cinghiali, e si interroga se le misure prese dalla regione confinate siano sufficienti per stroncare la diffusione di questo virus, altamente contagioso e spesso letale, che dai cinghiali potrebbe passare ai suini. 

“ Temiamo per le ripercussioni su tutto il patrimonio zootecnico suino- afferma Claudio Capecchi presidente della Confederazione grossetana – sia perché se si verificasse il passaggio dai cinghiali ai maiali, le norme europee prevedono l’abbattimento dei suini domestici in cui è stato riscontrato il focolaio, e per le inevitabili ripercussioni sul commercio comunitario ed internazionale di animali vivi e dei loro prodotti. Per tali motivi è difficile comprendere perché a Roma non siano state introdotte misure fortemente restrittive come quelle imposte nelle zone rurali di Liguria e Piemonte, con chiusure di interi comuni ad ogni tipo di attività, agricola, forestale e turistica”

“Anche se oggi le zone rosse sono state individuate, il timore è alto dato che la Toscana confina proprio con il Lazio e la Liguria. Per scongiurare che la PSA possa trasformarsi in una possibile piaga nazionale, auspichiamo che vengano adottate, senza esitazioni, tutte le norme di biosicurezza previste nel Piano nazionale, la sorveglianza passiva nel settore domestico e nel selvatico”

“E’ bene chiarire che l’uomo ne è immune, ma è possibile vettore tramite calzature, vestiario, automezzi e attrezzature – chiarisce Capecchi – Vanno però evitati gli allarmismi perché nella nostra regione, ad oggi, non vi sono casi di PSA accertati, ma proprio per questo la prevenzione deve essere ferrea. Una terra come la Maremma, dove la presenza di cinghiali è alta e dove l’agricoltura, il paesaggio e  l’agriturismo rappresentano un forte elemento di richiamo turistico, ha bisogno di certezze e di interventi rassicuranti. Abbiamo più volte chiesto programmi di contenimento degli ungulati, ora per salvare il comparto produttivo suinicolo e il fatturato derivante dai turisti che vogliono vivere le bellezze della nostra campagna e degustare i prodotti locali, è arrivato il momento di prendere delle iniziative urgenti senza tentennare,  attivando tutte quelle attività che possono contrastare la diffusione del virus.”

La Toscana conta 124.256 capi a rischio contagio dal virus, che dal cinghiale selvatico si trasmette rapidamente alla popolazione suina (letalità maggiore del 90%), mettendo a repentaglio la produzione italiana di insaccati e rinomati prodotti Dop, come la Cinta senese. La diffusione in Toscana comporterebbe la macellazione d’emergenza in via cautelativa di tutti quei suini allevati allo stato semi-brado, più a rischio di contrarre l’infezione (circa 25mila). “ Questo– conclude il presidente – sarebbe un gravissimo danno  anche alla biodiversità con la distruzione di razze autoctone italiane che costituiscono un patrimonio unico sotto il profilo sociale, biologico, culturale ed economico”.

Grave anche la ricaduta economica stimata: circa 200mln di euro, valore della produzione del settore nelle due Regioni (Lazio e Toscana), cui si potrebbe aggiungere anche l’Umbria. Senza contare il rischio dell’adozione di misure restrittive dell’import di carni suine da parte dei Paesi Terzi, con danni economici pesantissimi alla filiera (1,6mld il valore dell’export), pregiudicando la qualità del marchio Made in Italy nel mondo.

Per quanto concerne il temuto blocco dei mercati esteri di prosciutti e carni suine, la Confederazione ricorda che nel caso della diffusione della PSA in Germania, nonostante le restrizioni disposte dalle autorità tedesche, la Cina dispose il blocco all’import di qualsiasi prodotto suinicolo proveniente da Berlino. Malgrado sussista, infatti, un principio di regionalizzazione (non tutto il Paese subisce il blocco movimentazione merci, nel caso di infezione territoriale), molti Paesi non lo accettano e tendono a evitare le transazioni commerciale finché la situazione epidemiologica non sia chiarita e le misure di contrasto alla diffusione del virus non siano attuate.