Autore: admin
Prezzi record per le materie agricole e redditi in caduta libera per gli agricoltori
Prezzi record per le materie agricole e redditi in caduta libera per gli agricoltori
4 Novembre 2021
Prezzi record per le materie agricole e redditi in caduta libera per gli agricoltori.
Ennesima tempesta per il settore primario
“Si fanno sentire pesantemente i contraccolpi dell’emergenza sanitaria e non solo sotto il profilo della salute ma anche per le conseguenze che questa sta avendo sul settore primario. Il lock down, la frenata degli scambi e dell’economica hanno innescato un cortocircuito che ha fatto schizzare in alto il prezzo delle materie prime”
Enrico Rabazzi direttore di Cia Grosseto si fa portavoce dell’ultima tempesta che si è abbattuta sul mondo agricolo e aggiunge “Questo scenario dimostra chiaramente che il Sistema Italia ha bisogno di un cambiamento che coinvolge tutti i protagonisti, ma in attesa che ciò avvenga gli organi di controllo e la politica devono immediatamente intervenire riequilibrando tutta la catena agricola e distributiva dando un valore congruo ad ogni passaggio. L’aumento ingiustificato di molte materie prime e la difficoltà nel reperirne altre, per l’ agricoltura saranno i motivi che, sommati ai danni causati prima da una forte ghiacciata e poi da una prolungata siccità, decreteranno la chiusura di molte aziende in Maremma. Anche in provincia di Grosseto infatti – precisa il direttore – la situazione è critica perché, anche se per qualche settore c’e stato un aumento del prezzo dei prodotti, questo viene vanificato dai costi di produzione ”
Oltre al petrolio, al gas e ai metalli Cia-Agricoltori Italiani evidenzia l’aumento dei concimi come il nitrato ammonico, salito a +65% (da 46 euro/qt a 85 euro/qt) e dell’urea aumentato del 55% (da 55 euro/qt a 88 euro/qt). Sostanze che sono, ovviamente, altrettanto importanti per la preparazione di gran parte dei terreni agricoli e per molte altre colture di stagione, fino a incidere su quantità e qualità del prodotto finale. Stesso discorso per il comparto zootecnico e allevatoriale. I rialzi su mais (+50%), soia (+80%) e mangimi in generale, rendono decisamente poco remunerativa la produzione di carne di qualità controllata, soprattutto dove ci sono contratti di filiera con le principali catene della Grande distribuzione. E ancora, i rincari fino al 50% su gasolio, energia e plastiche, oltre quelli sugli alimenti per gli animali, mettono ko gli allevatori di vacche da latte per i quali è già una sfida, la conquista di un aumento di almeno 5 cent al litro sul prezzo del latte.
“Molti rincari sono chiaramente speculativi – aggiunge il direttore –e vanno a ricadere sulle spalle dei consumatori e degli agricoltori. La bramosia, per certi aspetti anche legittima, nel voler recuperare quanto perso durante i mesi di lock down si è però trasformata in avidità che rischia di diventare un boomerang. Oggi gran parte delle aziende agricole e zootecniche sono al limite della sussistenza; il prossimo passo sarà la chiusura: Vale a questo punto ricordare che ogni volta che muore un’azienda agricola la sconfitta non è solo per l’imprenditore ma per tutto il territorio circostante. Una buona agricoltura, che garantisce un giusto reddito per sopravvivere, non solo presidia il territorio e l’ambiente ma è anche garanzia per la salute dell’animale e per la sicurezza alimentare. In questo periodo le nostre produzioni sono messe a rischio competitività con prodotti provenienti da altri paesi, dalla dubbia salubrità ma sicuramente a prezzi inferiori. Per questo alla politica locale e nazionale chiediamo delle risposte urgenti; gli organi di controllo ci sono, serve che si attivino immediatamente. Quando rivendichiamo un giusto ed equo reddito per chi lavora 7 giorni alla settimana, spesso in condizioni di disagio, intendiamo anche questo- conclude Enrico Rabazzi – che le istituzioni intervengano quando i prezzi delle materie prime registrano aumenti ingiustificati o, peggio, quando queste scarseggiano in attesa che i prezzi possano ulteriormente essere aumentati”
Aperte le Iscrizioni del Corso : GESTIONE DELL’OLIVETO E TECNICHE DI POTATURA
Aperte le Iscrizioni del Corso : GESTIONE DELL’OLIVETO E TECNICHE DI POTATURA
3 Novembre 2021
CIPA-AT Grosseto, per mezzo delle attività del Progetto “Agricoltura IN Forma“, azione del PSR della Regione Toscna Mis. 1.1, ha in programma attività formative con l’impegno nel raggiungere una produzione di olio EvO più ecocompatibile, attraverso la definizione e diffusione di nuovi approcci di gestione.
Le attività formative programmate vogliono trasferire agli imprenditori (anche se in modo sintetico) un’analisi delle principali fasi che definiscono la moderna olivicoltura in un’ottica di gestione sostenibile con un particolare approccio alle tecniche di potatura.
Le fasi principali dell’olivicoltura, a partire dall’impianto dell’oliveto fino alle fasi di raccolta e trattamento, compresa la fase di potatura vengono trattate proponendo un approccio che permetta una riduzione degli impatti ambientali.
L’adozione da parte dell’olivicoltore di comportamenti virtuosi nella gestione dell’oliveto può essere premiata con una migliore qualità organolittica del prodotto finale.
La carenza di personale specializzato nelle fasi di potatura, spesso determina una gestione non coerente sia alla valorizzazione del prodotto sul mercato, sia alla gestione sostenibile della coltura stessa.
Per questi motivi CIPA-AT Grosseto ha previsto una serie di attività formative tra cui Corsi della durata di 32 ore che hanno come sviluppo e titolo la GESTIONE DELL’OLIVETO E TECNICHE DI POTATURA.
I corsi come da Bando PSR sono per i partecipanti gratuitici e sono destinati essenzialmente ad imprenditori agricoli, singoli e associati, iscritti al registro delle imprese, dotati di partita IVA. : + Info : shorturl.at/epuxV
Le attività rientrano nelle attività del PSR di CREAZIONE DI IMPRESA E GESTIONE IMPRENTORIALE IN AGRICOLTURA ed hanno un programma così definito :
TOTALE ORE 32 (Teoria 10, Pratica 22)
Attività Teorica : Dicembre 2021
Attività Pratica : Gennaio/Febbraio 2022
Per Informazioni e Iscrizioni:
CIPA-AT Grosseto (www.qmtt.net)
Telefono : +39 0564 450662
email : info@qmtt.net
Modulo prenotazione (Codice Corso : 037) : shorturl.at/iIMU0
Termine delle Iscizioni 22/11/2021
Si ricorda inoltre che Il diritto di partecipazione sarà attribuito alla priorità della cronologia di prenotazione dell’attività.
Zootecnia: la politica deve intervenire con urgenza per dare risposte agli allevatori
Zootecnia: la politica deve intervenire con urgenza per dare risposte agli allevatori
28 Ottobre 2021
Zootecnia: la politica deve intervenire con urgenza per dare risposte agli allevatori.
Settore non più competitivo e a rischio chiusura
Sono stati sostanzialmente 4 i temi discussi durante il GIE, Gruppo di Interesse Economico settore zootecnico, organizzato da Cia-Agricoltori Toscana; alcune problematiche sono di lunga data, altre più recenti, insieme però rappresentano dei macigni con i quale il settore primario deve convivere.
“Da anni – ha esordito il presidente di Cia Grosseto Claudio Capecchi – chiediamo uno snellimento della burocrazia, chiediamo una diminuzione delle pratiche e degli adempimenti e per tutta risposta registriamo un loro aumento: sono aumentati i controlli e le verifiche, gli obblighi sono sempre più stringenti e a volte vessatori. Premesso che ogni norma che tutela la sicurezza alimentare e il benessere degli animali trova il nostro consenso, siamo però contrarti ad una burocrazia nemica di chi lavora”
Altra questione spinosa affrontata nel corso dell’incontro è stata quella dell’aumento dei costi di produzione dovuta all’aumento dei costi energetici e delle materie prime.
“Le materie prime come i mangimi, i concimi, il gasolio, sono arrivate alle stelle mettendo in crisi molte aziende zootecniche-ha spiegato Capecchi-Sono rincari che purtroppo non sono compensati da un aumento dei prezzi di vendita dei prodotti e le aziende si vedono minacciate a causa di un’impennata dei costi e da una caduta libera dei guadagni; operazioni, a volte, speculative che gravano sulle spalle degli agricoltori che sono l’anello più debole della filiera ”
Durante il GIE non sono poi mancati temi sui quali la Confederazione Toscana ha più volte chiesto attenzione alla politica e alle istituzioni ricevendo risposte parziali e comunque non in linea con le esigenze degli imprenditori agricoli. Tra questi la questione “ungulati” che, da minaccia alle colture agricole, oggi rischia di diventare un problema nazionale di tipo sanitario
“Il contenimento dei cinghiali è una necessità non più procrastinabile per i danni che provocano alle colture, perché sempre più spesso sono una minaccia alla sicurezza stradale ma anche per l’intensificarsi dei casi di Peste Suina Africana registrata in molti Paesi europei e per rischio, concreto, che questa possa contaminare gli allevamenti dei suini. Altra questione che ancora una volta siamo costretti ad affrontare dopo 30 anni di battaglie è quella dei predatori. Abbiamo compreso che una soluzione a questa piaga non c’è, o non si vuol trovare, e che l’unica alternativa sarebbe quella di tenere le pecore segregate in un ricinto-ha precisato il presidente-E’ evidente che spetta solo alla politica il compito di intervenire con delle progettualità per sostenere le aziende che sono costrette a lavorare in presenza di predatori, di trovare i modi per limitare gli attacchi e dare i ristori per i danni diretti e indiretti. Poiché è stato calcolato che fare gli allevatori in aree soggette a predazioni ha un costo maggiorato di circa 40/50 euro per capo, la politica, se crede che la zootecnia abbia una sua importanza, deve farsi carico di questi oneri per evitare che le aziende soccombano perché non competitive con produzioni derivanti da altri paesi. Come Cia Toscana e Cia Grosseto siamo, e sempre saremo, disponibili a nuovi tavoli di confronto ma ribadiamo che devono essere le Istituzioni a dare le risposte: noi possiamo suggerire percorsi ma la politica deve assumersi la responsabilità di trovare le soluzioni che sappiano soddisfare tutte gli attori coinvolti nella filiera”