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No alla proposta Nutriscore

8 Febbraio 2022

Rabazzi: Etichettare con una F nera le bevande che contengono anche una minima quantità di alcol è inaccettabileNo alla proposta Nutriscore


Inaccettabile. Con questo termine Cia – Grosseto definisce l’ultima proposta di Serge Hercberg, uno degli ideatori del sistema di etichettatura Nutriscore, che ha chiesto di bollare, con una F nera perchè pericolose per la salute, tutte le bevande che contengono anche una minima quantità di alcol.

“Si tratta di un’etichetta che non informa, distorce la realtà e per questo la giudichiamo grave e lesiva per tutto il settore vitivinicolo – commenta il direttore Enrico Rabazzi – Abbiamo sempre sostenuto la necessità di un’etichettatura dei prodotti alimentari che doveva però essere chiara e oggettiva, finalizzata a informare il consumatore ma mai a condizionare le scelte alimentari. Oggi questa ipotesi è davvero intollerabile; l’impressione è quella di voler criminalizzazione e non comunicare o far conoscere il prodotto. In questo caso specifico, quello del vino, non si fa una distinzione tra consumo moderato e abuso ma si cancellano, con un solo colpo, anni di cultura, tradizione, qualità e valori. Da sempre la Confederazione si è impegnata non a dare giudizi ma piuttosto ha fatto del “regime alimentare corretto ed equilibrato” una sua battaglia comunicativa. E’ infatti oramai accettato che non esistono cibi “buoni” e cibi “cattivi” ma ci sono diete salutari ed equilibrate e quelle dannose per la salute. Per questo siamo certi che il Nutriscore, anziché informare il cliente, creerà confusione e penalizzerà le eccellenze tipiche del Made in Italy; per questo motivo ribadiamo il nostro “no” fermo e deciso a questa proposta. Riteniamo inoltre che un così semplicistico modo di catalogare anni di tradizione alimentare – aggiunge il direttore – metterà inevitabilmente in discussione i valori anche della Dieta mediterranea, patrimonio dell’Unesco proprio perché combina il corretto stile di vita con un’alimentazione sana e diversificata, basata su un legame unico con i territori, la loro cultura e le loro eccellenze. Per questi motivi e per l’offesa che viene riservata alla nostra cultura agroalimentare e ai prodotti di qualità che da essa derivano, come Cia-Grosseto, Cia Toscana e Cia-Nazionale ci stiamo attivando per prendere delle contro misure” conclude Rabazzi