Cia Grosseto si unisce al monito per proteggere le produzioni Made in Italy e Made in Maremma
11 Marzo 2024
La voce di Cia Agricoltori Italiani si alza contro l’importazione massiccia di grano: Cia Grosseto si unisce al monito per proteggere le produzioni Made in Italy e Made in Maremma
“La voce di Cia Agricoltori Italiani si leva nuovamente per mettere in luce la grave situazione del settore cerealicolo italiano, che rischia di subire ulteriori colpi a causa della massiccia importazione di grano da Paesi stranieri come Turchia, Russia e Ucraina e anche Cia Grosseto si unisce al monito lanciato da Cia Nazionale e chiede interventi urgenti mirati per proteggere le produzioni Made in Italy e Made in Maremma.
Le cifre parlano chiaro: l’Italia importa una percentuale significativa dei suoi cereali, con il 40% del fabbisogno di grano duro, il 65% di tenero e il 55% di mais provenienti dall’estero. Tuttavia, nonostante questa carenza di prodotto nazionale e la forte richiesta di prodotti italiani da parte dei consumatori, i prezzi dei cereali continuano a diminuire, mettendo a dura prova gli agricoltori.
Attualmente, le quotazioni del grano duro si aggirano intorno ai 34 euro al quintale, mentre le rese degli agricoltori sono di circa 30 quintali ad ettaro, portando a una produzione lorda vendibile di soli 1.100 euro ad ettaro. Questo, mentre i costi di produzione superano i 1.400 euro ad ettaro, mettendo gli agricoltori in una situazione di perdita economica insostenibile.
“Anche in Maremma – spiega Capecchi – come nel resto del Paese registriamo un preoccupante calo delle superfici coltivate a grano duro, con una prospettiva di raccolto tra i più bassi di sempre e questo anche a causa dei cambiamenti climatici. Inoltre non possiamo non ricordare che in territori come la Maremma, con terre pianeggianti e fertili, quindi più produttive, e aree collinari a resa inferiore, la disparità nelle produzioni e nei costi per produrre rappresenta un’altra seria minaccia per il settore agricolo che rischia di subire gravi conseguenze se la politica non adotterà interventi urgenti e mirati che dovranno essere necessariamente in linea con le specificità e peculiarità dei diversi contesti” Il presidente Capecchi, in linea con il presidente nazionale Cristiano Fini, condivide la necessità di istituire urgentemente il registro telematico sulle giacenze dei cereali, Granaio Italia, e di definire chiaramente i costi di produzione per migliorare le condizioni di contrattazione.
“È fondamentale che la politica agisca con tempestività – conclude preoccupato Capecchi- Come Cia-Grosseto ribadiamo la nostra disponibilità ad un confronto aperto e costruttivo per affrontare le molteplici sfide del settore cerealicolo maremmano e più in generale italiano, con la volontà di voler garantire un futuro sostenibile agli agricoltori, al territorio e soddisfare la crescente richiesta di sicurezza alimentare da parte dei consumatori”.
Essere informati sulla nuova Pac, conviene. Questionario per agricoltori e cittadini
24 Febbraio 2024
INCONTRI ZONALI CON GLI ASSOCIATI
21 Febbraio 2024
Zona Grosseto
Sala Grosseto Sviluppo
Via Giordania 227 – Grosseto
Lunedì 26 febbraio ore 14.30
Zona Pitigliano
Cantina di Pitigliano
Via Ciacci 974 – Pitigliano
Martedì 27 febbraio ore 9.30
Zona Scansano
Cooperativa Pomonte
Loc. Pomonte – Scansano
Martedì 27 febbraio ore 15.00
Zona Follonica
Sala Auser
Loc. Puntone – Scarlino
Venerdì 1 marzo ore 9.30
Zona Paganico
Sala Misericordia
Via Circondaria – Paganico
Venerdì 1 marzo ore 14.30
Zona Manciano
Cinema Moderno
Via Marsala – Manciano
Lunedì 4 marzo ore 10.30
La non autosufficienza: tema rimasto nell’ombra delle proteste agricole
19 Febbraio 2024
“È tempo di affrontare nuovamente l’attuazione della legge delega (39/2023) sulla non autosufficienza perché, dopo l’iniziale soddisfazione per l’approvazione parlamentare, diventa evidente che il governo si nasconde dietro un paravento” afferma Giancarlo Innocenti, presidente ANP CIA Grosseto.
“Questa legge, risultato di un lungo e fruttuoso lavoro condotto da 60 organizzazioni riunite nel Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza, rischia di rimanere un progetto senza attuazione concreta, lasciando le persone vulnerabili e gravemente disabili senza l’assistenza necessaria”
Il presidente ANP- Cia Grosseto evidenzia una serie di problematiche nel processo di implementazione della legge.
“La fretta nell’approvare la legge di bilancio per evitare l’esercizio provvisorio ha portato all’assenza di stanziamenti, in quanto mancavano i decreti attuativi – spiega – E anche ora che si stanno redigendo tali decreti, la situazione finanziaria non offre speranze. Non vi sono fondi disponibili, e i decreti attuali presentano lacune significative – continua Innocenti – È inaccettabile la mancanza di una organizzazione più efficace dei servizi domiciliari e l’assenza di indicazioni chiare riguardo al ricorso alle strutture residenziali.”
Il decreto, programmato per il biennio 2025/2026, rischia di restare un mero esercizio teorico senza sostanza pratica, data la mancanza di finanziamenti nel 2024 e le incertezze riguardo all’attuazione delle misure previste dal PNRR. Anche coloro che potranno beneficiare delle misure dovranno accontentarsi di un supporto minimo.
“Le condizioni per accedere all’aiuto sono troppo restrittive, insiste Innocenti. I beneficiari devono essere classificati ad alto bisogno assistenziale, avere almeno 80 anni e un ISEE inferiore a 6.000 euro annui, escludendo così anche i pensionati al minimo, ricevendo al massimo 850 euro mensili, non fruibili se finalizzati allo stipendio di una badante regolarmente assunta
Non possiamo accettare questa situazione. Una vasta parte della popolazione non autosufficiente rimarrà senza aiuto, costretta a sopportare da sola i costi elevati dell’invecchiamento e delle cure mediche. Infine – conclude amareggiato il presidente – è un vero affronto vedere come questi temi che toccano tutti gli agricoltori che hanno dedicato la loro vita a garantire cibo sano e un territorio sostenibile non abbiano trovato spazio nelle richieste di chi ha invaso le strade del Paese con i trattori, evidentemente è un regalo al nostro Governo”